La Nuova Giustizia: Ok alla Separazione delle Carriere

Dario Iaia: “Una riforma attesa da decenni che pone fine allo strapotere delle correnti e introduce maggiori garanzie per i cittadini”

di Redazione

Roma (EN24) Il governo italiano ha approvato una riforma epocale della giustizia, segnando un passo decisivo nella separazione delle carriere dei magistrati. Questa riforma, voluta fortemente dalla presidente Giorgia Meloni, è stata definita “coraggiosa” e un omaggio a figure come Giovanni Falcone e Giuliano Vassalli.

Il Commento dell’Onorevole Dario Iaia

L’Onorevole Dario Iaia di Fratelli d’Italia ha espresso il suo entusiasmo riguardo alla riforma, sottolineando l’importanza storica di questo momento per l’Italia. Iaia ha dichiarato: «Gli italiani attendevano la riforma della Giustizia da decenni, così come chi calca le aule dei Tribunali. Ora, il Governo Meloni, rispettando il programma elettorale, mette mani al sistema per modificarlo in meglio, introducendo la separazione delle carriere tra P.M. e giudici e sorteggio dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura che, al suo interno, avrà due distinti organi di autogoverno, uno per i giudicanti ed uno per i magistrati inquirenti. Così si pone fine allo strapotere delle correnti della magistratura che tante storture hanno causato in questi anni (vedi caso Palamara) e si introducono maggiori garanzie per i cittadini.»

Iaia ha inoltre appoggiato la flessibilità del disegno di legge, come specificato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: «Non si tratta di una riforma blindata, ma di un disegno di legge che potrà essere migliorato a livello parlamentare. Andiamo avanti così per migliorare l’Italia!»

Il Sostegno del Governo

La presidente Meloni ha rivendicato con orgoglio il “mandato popolare” per questa riforma, affermando che il governo ha avuto il coraggio di presentare un progetto atteso da trent’anni. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha sottolineato come la riforma rappresenti una svolta contro le “correnti” e le anomalie interne alla magistratura, citando gli scandali come quello di Palamara.

I Dettagli della Riforma

La riforma prevede la distinzione tra le carriere dei giudici e dei pubblici ministeri e la creazione di due distinti Consigli Superiori della Magistratura (Csm). Questi Consigli saranno composti da membri sorteggiati, un’innovazione volta a eliminare l’influenza delle correnti politiche all’interno del Csm. La componente laica del Csm sarà anch’essa scelta per sorteggio, riducendo l’intervento della politica nelle nomine.

Inoltre, la riforma introduce un nuovo organo disciplinare, l’Alta Corte, che sarà composto da 15 membri, con la maggior parte estratti a sorte e alcuni nominati dal Presidente della Repubblica.

Reazioni e Prospettive

Forza Italia ha celebrato la riforma come il coronamento di trent’anni di impegno, mentre l’opposizione ha sollevato critiche. Il Partito Democratico ha definito la riforma un attacco all’autonomia della magistratura, e Italia Viva ha espresso scetticismo sulla sua realizzazione entro la legislatura corrente.

Il sottosegretario Mantovano ha espresso ottimismo riguardo al dibattito parlamentare, indicando che il testo è aperto a contributi costruttivi da parte di tutte le forze politiche.

La riforma ora affronta un percorso parlamentare complesso che potrebbe portare a modifiche costituzionali significative. In mancanza di una maggioranza dei due terzi in Parlamento, la decisione finale potrebbe essere rimessa agli italiani tramite un referendum.

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