Lavoro, Draghi non chiude a proroga stop licenziamenti. Sindacati in pressing su Pd e M5s

MARIO DRAGHI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Il premier rinvia la richiesta dei sindacati al vertice con il ministro del Lavoro Orlando. Cgil, Cisl e Uil: “Si vada avanti fino al termine dell’emergenza sanitaria”

di Alfonso Raimo

ROMA – Draghi non cambia linea sullo stop ai licenziamenti. Ma i sindacati non dermordono e vanno in pressing sull’ala sinistra della maggioranza. Pur convocato sul Recovery Plan, l’incontro di questa mattina a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i segretari delle associazioni confederali Pierpaolo Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini non poteva non affrontare anche il tema dello stop ai licenziamenti. Proprio Landini due settimane fa aveva chiesto di prorogare lo stop fino al 31 ottobre per tutti. Ma Draghi in conferenza stampa era stato netto: restano le norme previste dal decreto sostegni. E quindi fino al 30 giugno e fino al 31 ottobre, a seconda del settore di utilizzo della cassa Covid-19 in attesa del riordino della Cig e di veri servizi per il lavoro. In particolare è prevista una proroga fino al 31 ottobre 2021 per le piccole imprese terziarie.

IL RINVIO AL VERTICE CON ORLANDO

A Palazzo Chigi, alla domanda corale dei segretari, il premier non ha chiuso preventivamente, ma ha rinviato alla riunione che gli stessi leader sindacali avranno domani con il titolare del Lavoro Andrea Orlando. All’ex visegretario del Pd i segretari chiederanno di ottenere una proroga dello stop che duri almeno quanto durerà l’emergenza Covid. Nel decreto riaperture allo studio del governo, infatti, si ipotizza un prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 luglio. Per i sindacati “se c’è una situazione di emergenza sanitaria, c’è evidentemente anche dal punto di vista lavorativo”. La partita è eminentemente politica. Perché nelle speranze dei sindacati dovrebbe essere l’ala sinistra della maggioranza a porre il tema nel prossimo consiglio dei ministri. Analogamente a quanto ha fatto la Lega quando ha chiesto di anticipare le riaperture al 26 aprile, ottenendo il via libera del cdm. Il rinvio di Draghi al ministro Orlando viene letto come un possibile segnale di apertura. “Ma dipenderà da quanto Pd e M5s vorranno combattere questa battaglia”, spiegano fonti sindacali. Domani la prova dei fatti.

 

fonte: Agenzia DiRE

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