I funzionari sanitari Usa consigliano di coprirsi e di usare molto gli spray repellenti. Il 30 % contagiati può sviluppare una infiammazione cerebrale, morire o riportare danni neurologici anche se guariti
Roma – Le zanzare che trasmettono encefalite equina orientale (EEE) all’uomo è l’incubo dei cittadini di alcune città del Massachusetts, Stati Uniti. Una situazione così potenzialmente pericolosa che i funzionari sanitari hanno consigliato tutti di rimanere in casa e hanno istituito un coprifuoco a partire dalle 18 per le attività all’aperto almeno fino a ottobre.
Un caso di EEE trasmessa a un uomo
A far scattare l’allarme è stato un caso umano di EEE, trasmessa dalle zanzare, il primo caso a livello nazionale da quattro anni (Non è stata resa nota la residenza e l’identità dell’uomo infetto, si sa che ha 80 anni, vive a Oxford e ha contratto la malattia la settimana scorsa, ndr). E dalle analisi delle aree messe sotto coprifuoco risulta che i fastidiosi insetti sono positivi al virus. In tutto sono una decina le comunità del Massachusetts in cui è scattato lo stato di allerta. A dare l’esempio è stata Oxford dove il lockdown serale era scattato nei giorni scorsi volontariamente per il timore del virus.
Stare in casa e usare spray repellenti
Ora la paura si sta spandendo a macchia d’olio e gli esperti consigliano, oltre a non uscire dopo il tramonto, anche a coprirsi e di fare uso massiccio di spray repellenti. Inoltre nelle zone a rischio sono stati cancellati gli eventi sportivi serali, anche scolastici. Gli due ultimi casi negli Usa sono stati segnalati quest’anno in Vermont e New Jersey. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno ricordato ai cittadini che la EEE “è una patologia rara ma grave”, il virus trasmesso dalle zanzare infette presenta un pericolo per la salute “significativo”. E anche se la maggior parte dei casi è asintomatica o dà pochi disturbi, il 30% dei contagiati può sviluppare una infiammazione cerebrale, che a sua volta può portare a danni neurologici permanenti. Inoltre non esiste né un vaccino che una cura per la malattia.
Meningite, convulsioni e coma. Conseguenze dopo
L’Encefalite equina orientale negli uomini, nei casi peggiori, causa febbre e gonfiore cerebrale e può portare a convulsioni e coma. Il virus hanno sottolineato i funzionari alla cittadinanza “che si tratta di una malattia estremamente grave con terribili conseguenze fisiche ed emotive, indipendentemente dal fatto che la persona riesca a vivere dopo aver contratto il virus”. Le persone affette da casi gravi possono sviluppare infatti meningite, gonfiore del cervello e del midollo spinale.
Sintomi EEE, si muore in 2/10 giorni
I sintomi della EEE includono febbre, mal di testa, vomito, diarrea, convulsioni, cambiamenti comportamentali, sonnolenza e persino coma. I medici, visto che non esiste un trattamento specifico, possono solo fornire supporto per gestire i sintomi con farmaci per il dolore e liquidi idratanti. Circa il 33% delle persone affette muoiono in breve tempo: da due a dieci giorni dopo la comparsa dei sintomi. Chi sopravvive può riportare danni cerebrali e disabilità, e possono morire entro pochi anni dalla guarigione dall’infezione iniziale.
Aumento temperature favorisce malattia
Negli Stati Uniti ogni anno vengono segnalati solo pochi casi, quasi tutti negli Stati della costa orientale o del Golfo. L’anno peggiore fu il 2019 con 38 casi, ma secondo gli esperti l’aumento delle temperature, dell’umidità e delle precipitazioni potrebbe portare a un incremento della diffusione del virus: solo da zanzara a uomo, e cavallo, e non c’è trasmissione da uomo a uomo o da animale a uomo.
FONTE: QUOTIDIANO NAZIONALE
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