L’Ungheria negò i domiciliari a Salis. Polemiche per l’assalto a un gazebo nel 2017. Il difensore: “Ilaria fu assolta e la Lega non fu parte civile”

Il murales di Ilaria Salis che spezza le catene è stato affisso nella notte davanti all'ambasciata dell'Ungheria a Roma e ritrae la giovane attivista con un vestito con la scritta: "Ila resisti"
La difesa di Ilaria Salis farà ricorso alla Cedu lamentando il trattamento inumano e degradante subito dalla donna sia in carcere sia durante l’udienza. Lo riferisce all’AGI l’avvocato Mauro Straini spiegando che “per la valutazione del danno evidenzieremo anche l’enorme diffusione mediatica in tutto il mondo”. Il legale sottolinea che nella sentenza di condanna della Cedu all’Ungheria i giudici hanno utilizzato la parola “leash” che significa “guinzaglio” in relazione alla modalità di spostamento da parte delle forze di polizia di una famiglia di migranti iracheni. Lo stesso guinzaglio, sembrerebbe dalla lettura della sentenza, a cui era legata Salis.

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