Milano, attrice aggredita in casa dalla figlia. Il litigio e la coltellata all’inguine

Via Meda, la sedicenne ha chiamato il 112 sostenendo che la madre di 51 anni si era colpita da sola

di NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA

Milano –  La lite . Poi il fendente all’inguine sferrato con un coltello da cucina. E la richiesta di aiuto, lunedì mattina: “Correte, mia madre si è accoltellata”. Ma le parole di quell’adolescente, che compirà 17 anni tra poche settimane, non hanno convinto fin da subito i carabinieri intervenuti nell’appartamento di via Meda, a pochi passi da viale Tibaldi e dal Naviglio Pavese, abitato da lei, studentessa in un liceo artistico milanese, e dalla madre P.C., attrice di 51 anni.

L’analisi del cellulare , le testimonianze raccolte e la stessa versione traballante fornita poi dalla giovanissima, con più di un’incongruenza, hanno portato in serata alla denuncia della ragazza per tentato omicidio aggravato e maltrattamenti in famiglia. La coltellata che ha ridotto la madre in fin di vita sarebbe stata il culmine di un’escalation, l’esplosione di rabbia incontenibile dopo continue liti per futili motivi e violenze psicologiche ai danni della cinquantunenne, la quale non risulta abbia mai compiuto gesti di autolesionismo in passato.

Questo è il quadro che a poco a poco è emerso nelle prime ore delle indagini, che sono tuttora in corso per chiarire definitivamente dinamica e movente. La donna è stata trasportata in condizioni gravissime al Niguarda, dov’è stata subito sottoposta a un delicato intervento per ricostruire l’arteria danneggiata: ora è in prognosi riservata e non sarebbe in pericolo di vita. È lunedì mattina quando la ragazza lancia l’allarme. I soccorritori del 118 trovano la cinquantunenne in un lago di sangue e la trasportano d’urgenza in ospedale. Nel frattempo, nell’alloggio di via Meda sono già arrivati prima i carabinieri del Radiomobile e poi i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia Magenta. “Mia madre si è ferita da sola all’inguine con il coltello”, ripete la figlia. Tuttavia, gli elementi che i militari raccolgono ora dopo ora fanno emergere uno scenario del tutto diverso, che affiora sia dalle parole dei testimoni che dall’analisi dell’abitazione e dello smartphone della sedicenne: viene fuori una sorta di estenuante “guerra psicologica” da parte dell’adolescente, diventata un tormento per la mamma.

Ecco la ricostruzione , ancora da confermare. L’altro giorno, madre e figlia hanno litigato per l’ennesima volta per futili motivi. Poi la diciassettenne avrebbe afferrato la lama in cucina, usandola per colpire la madre con una violenza tale da lesionarle un’arteria e da metterne a serio rischio la vita. I rilievi e il successivo interrogatorio hanno portato alla denuncia della ragazza, ritenuta al momento responsabile dell’accaduto perché la sua versione non è stata ritenuta credibile.

 

fonte: Il Giorno/Milano

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