Non mea culpa: intervento del primo cittadino di Barletta in merito alla locale situazione del verde pubblico

di ROCIOLA Savio

Dal “mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa” al triplice “Non è colpa di questa Amministrazione” inserito nel comunicato del Sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, in merito alla locale situazione del verde pubblico.

Una storia infinita che continua ancora e probabilmente, almeno per il momento, non avrà pace. “La situazione del verde pubblico nella nostra città è nota a tutti! Da quasi mezzo secolo è mancata la cultura del verde e oggi stiamo pagando (e pagheremo ancora) gli errori di una pianificazione in materia mai compiuta. Sia chiaro che non si possono addebitare all’Amministrazione in carica le responsabilità della situazione attuale.” ha detto il primo cittadino, con un atteggiamento da “Ponzio Pilato”, ma anche da persona consapevole dei danni presenti e futuri.

Un comunicato per parlare degli alberi abbattuti, degli alberi caduti e di quelli cementati, un comunicato tra spiegazioni e piccoli appunti scientifici, per tutti i cittadini e quasi a voler fare un cordoglio per tutti gli alberi sopra citati. L’assunzione di un agronomo a tempo indeterminato, è il regalo dell’amministrazione, fatto per “cambiare passo” ponendo anche attenzione e ascolto delle associazioni come Legambiente che propongono soluzioni idonee.

Il problema ambiente però non è solo un qualcosa relativo agli alberi caduti, e che si auspica possano essere sostituiti (probabilmente i 145 alberi, approvati qualche giorno fa a seguito di una delibera risalente al 16/11/2022, non sono abbastanza), ma è un qualcosa di più serio. Bisogna ragionare facendo riferimento al riscaldamento climatico, alla bellezza del verde e alla sua importanza. Il costruire una città lasciando esposto l’asfalto, non è la stessa cosa che costruire una città riaprendola con superfici verdi. Non tutte le superfici assorbono e riflettono l’energia solare allo stesso modo. Una superficie asfaltata è nettamente più calda rispetto a una superficie verde. Le superfici permeabili e umide, come l’erba, assorbono meno calore rispetto ad altri materiali.

Attendendo notizie in seguito ai polmoni verdi della città, non ci resta che apprendere questo “non mea culpa”, sempre con il beneficio del dubbio, dato che si può sempre fare qualcosa senza giungere nell’immediatezza al drastico e auspicando anche un maggior controllo in generale, ma particolarmente adesso in Via Vittorio Veneto, luogo di cantiere sul quale i dubbi sulla consapevolezza o meno dell’amministrazione potrebbero esserci, come no.

“Sappiamo benissimo che c’è ancora tantissimo da fare e che dobbiamo essere più efficaci nella gestione del verde pubblico. L’Amministrazione è impegnata nel ricercare soluzioni per tutelare e promuovere la cura del patrimonio arboreo della città in ossequio al principale riferimento normativo per il verde urbano” ha proseguito il primo cittadino, prima di anticipare l’intenzione di voler partecipare a bandi pubblici di finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale e al progetto “Alberi per il Futuro” e dell’intervento dei prossimi giorni volto al  miglioramento delle alberature di viale Regina Elena.

Savio Rociola 

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