Nuova normativa Ue sugli imballaggi: Vietnam per il riuso, Italia critica

Il Parlamento europeo approva la proposta di regolamento per ridurre i rifiuti da imballaggio, privilegiando il riuso e vietando gli imballaggi monouso. L’Italia critica la direzione della normativa, sostenendo che mette a rischio il modello italiano di riciclo avanzato.

di Redazione

BRUXELLES, ROMA – Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la proposta di regolamento sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio con 56 voti a favore, 23 contrari e 5 astensioni. La proposta vieta gli imballaggi monouso e promuove il riuso come alternativa al riciclo. Il testo stabilisce requisiti per l’intero ciclo di vita degli imballaggi, dalla produzione al loro smaltimento finale. L’Italia, tuttavia, ha criticato gli obiettivi sul riuso, sostenendo che mettano a rischio il modello italiano di riciclo avanzato.

Panoramica della Proposta di Regolamento

Produzione in Aumento dei Rifiuti da Imballaggio

L’Unione europea ha registrato un aumento nella produzione di rifiuti da imballaggio, passando da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a circa 84 milioni di tonnellate nel 2021. Nel 2021, ogni cittadino europeo ha generato in media 188,7 kg di rifiuti di imballaggio all’anno.

Motivazioni della Proposta

Gli imballaggi utilizzano una quantità significativa di materiali vergini, con il 40% della plastica e il 50% della carta dell’UE destinati agli imballaggi. Tuttavia, la produzione di imballaggi è in aumento mentre le percentuali di riuso e riciclo rimangono basse.

Differenze tra Riuso e Riciclo

Il riuso implica la possibilità di riutilizzare i prodotti senza essere smaltiti, mentre il riciclo trasforma i materiali dei prodotti eliminati in nuovi materiali utilizzabili.

Divieto degli Imballaggi Monouso

L’articolo 22 della proposta vieta gli imballaggi monouso considerati inutili, incluso il divieto per ristoranti e alberghi di utilizzare imballaggi monouso per alimenti e bevande. Il divieto si estende anche agli imballaggi monouso per cosmetici e prodotti per l’igiene personale.

Obiettivi di Riuso

L’articolo 26 stabilisce obiettivi di riuso, con l’obiettivo che entro il 2030 il 50% degli imballaggi sia riutilizzabile, salendo al 90% entro il 2040. Ristoranti e hotel con più di dieci dipendenti dovranno servire pasti e bevande solo in stoviglie riutilizzabili.

Riuso per le Bevande Alcoliche

Per le bevande alcoliche, entro il 2030, il 10% delle confezioni dovrà essere riutilizzabile, salendo al 25% entro il 2040.

Quote Minime di Plastica Riciclata

Dal 2030, gli imballaggi di plastica dovranno contenere almeno il 30% di materiale riciclato, aumentando al 50% dal 2040. Le bottiglie di plastica monouso dovranno contenere almeno il 30% di plastica riciclata, salendo al 65% dal 2040.

Posizione dell’Italia

L’Italia ha criticato la normativa Ue, sostenendo che metta a rischio il modello italiano di riciclo avanzato, con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che dichiara che la normativa va “verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano”.

Critiche delle Associazioni Italiane

Associazioni italiane, tra cui Coldiretti e Legacoop, hanno criticato la volontà di privilegiare il riuso rispetto al riciclo, sottolineando che il tasso di riciclo complessivo degli imballaggi in Italia è del 73,3%, superiore all’obiettivo del 70% entro il 2030.

Nodo delle Bioplastiche

Assobioplastiche ha condiviso le critiche e sottolineato che l’uso limitato delle bioplastiche compostabili avrebbe un impatto devastante su un settore in forte crescita in Italia.

In attesa dell’odierna decisione dell’Assemblea plenaria di Strasburgo, l’approvazione finale e i negoziati.

 

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