Occupazione record e disoccupazione ai minimi storici: Istat conferma una ripresa solida

A ottobre 2025, il numero di occupati tocca il massimo storico con 24,2 milioni, mentre il tasso di disoccupazione scende al 6%. Meloni e esperti commentano numeri che rafforzano la fiducia nel mercato del lavoro italiano.

di Redazione

L’Italia registra un mese di ottobre 2025 all’insegna del recupero occupazionale e della stabilità del mercato del lavoro, secondo i dati pubblicati dall’Istat. Gli occupati sono aumentati di 75 mila unità rispetto a settembre, raggiungendo quota 24,2 milioni, il massimo storico mai registrato, con un tasso di occupazione che tocca il 62,7%. Contestualmente, la disoccupazione si riduce al 6%, livello minimo degli ultimi anni, mentre l’inattività si mantiene stabile al 33,2%, pur rimanendo tra i più elevati in Europa.

Il miglioramento interessa diverse fasce di età e categorie di lavoratori: gli uomini registrano un incremento di 40 mila occupati, le donne di 36 mila, i dipendenti di 43 mila e gli autonomi di 32 mila. Tuttavia, si osserva una diminuzione di 30 mila tra i 25-34enni. Su base annua, i dati sono ancora più incoraggianti: +224 mila occupati rispetto a ottobre 2024, con un aumento significativo tra le donne (+169 mila) e le persone sopra i 50 anni (+483 mila). Al contrario, si registra una riduzione tra le fasce più giovani e in cerca di lavoro, con 34 mila disoccupati in meno e 171 mila inattivi in meno tra i 15 e i 64 anni.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato i numeri come “uno dei segnali più positivi che la nostra nazione abbia mai raggiunto”, sottolineando come siano “dati che confermano la fiducia che arriva dal mondo del lavoro e dalle imprese”. La premier ha inoltre evidenziato l’importanza di proseguire con politiche mirate a sostenere occupazione e crescita economica.

Dal punto di vista della disoccupazione giovanile, il tasso si attesta al 19,8%, in calo di 1,9 punti percentuali rispetto a settembre, ma in lieve aumento rispetto a ottobre 2024 (+0,8%). A livello europeo, l’Italia si conferma in linea con la media Ue del 6%, anche se resta indietro rispetto ai livelli di disoccupazione giovanile, che nell’Eurozona raggiunge il 14,8%, e nell’Unione Europea il 15,2%.

Analizzando le fasce d’età, il contributo maggiore alla crescita occupazionale deriva dagli over 50, con un aumento di 72 mila unità rispetto a settembre e di 483 mila rispetto a ottobre 2024. Nel complesso, le persone tra i 50 e i 64 anni rappresentano l’asse portante del miglioramento occupazionale, mentre le fasce più giovani mostrano segnali di rallentamento, con cali di occupazione tra 25 e 34 anni (-51 mila) e tra 15 e 24 anni (-108 mila).

L’occupazione femminile registra un incremento dello 0,9% su base annua, con il tasso di occupazione che sale al 54,2%, mentre tra gli uomini si mantiene stabile al 71,2%. Gli analisti sottolineano come questi dati attestino un trend positivo per il mercato del lavoro, anche se persistono criticità come l’alto livello di inattività tra le giovani generazioni e la necessità di migliorare la qualità dell’occupazione.

Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha commentato che i dati “confermano un trend molto positivo per il nostro Paese”, mentre esperti come Francesco Seghezzi di Adapt evidenziano che il vero obiettivo resta la qualità dell’occupazione, oltre alla quantità. Secondo Confcommercio, si tratta di “uno spiraglio di ripresa” in un contesto ancora complesso, e per Mattia Pirulli della Cisl, il focus deve essere sulla qualità delle opportunità lavorative offerte.

 

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