L’amministrazione di Martina Franca criticata per aver concesso l’autorizzazione all’installazione di antenne 5G senza un adeguato “Piano delle Antenne”, come previsto dal regolamento. La capogruppo Grazia Lillo commenta la sentenza del TAR che dà ragione al comitato di contrada Tre Tornesi, denunciando la “falla amministrativa” e i costi a carico della collettività.
di Redazione
MARTINA FRANCA (EN24) – La recente sentenza del TAR che accoglie parzialmente il ricorso di alcuni cittadini residenti in contrada Tre Tornesi mette in luce una gestione amministrativa che, secondo la capogruppo di Fratelli d’Italia e coordinatrice cittadina, Grazia Lillo, mostra nuovamente l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione di Martina Franca. L’oggetto del contendere è l’autorizzazione rilasciata dal Comune per l’installazione di antenne 5G, concessa senza un’approfondita valutazione delle aree più idonee e meno impattanti, come invece previsto dal regolamento comunale.
Lillo sottolinea come questa decisione del tribunale amministrativo confermi la posizione del suo gruppo, che segue la vicenda dal luglio 2024. In quel periodo, su sollecitazione dei cittadini, Fratelli d’Italia aveva sollevato la questione con un’interrogazione consiliare, chiedendo un dibattito urgente per correggere l’iter amministrativo. Tuttavia, l’amministrazione ha ritardato la discussione per ben quattro mesi, affrontando l’argomento solo a novembre.
Durante il Question-Time, il gruppo di Fratelli d’Italia aveva evidenziato quella che Lillo definisce una “falla atavica” nel sistema di autorizzazione: l’assenza del “Piano delle Antenne“. Questo strumento, previsto già dal regolamento del 2019 e mai realizzato, è cruciale per una pianificazione che eviti deturpamenti paesaggistici e preservi la salute pubblica, monitorando i campi elettromagnetici e prevenendo un posizionamento “selvaggio” degli impianti.
“L’importanza della pianificazione sta proprio nella necessità di scongiurare sia deturpamenti paesaggistici di ogni tipo, ma anche di preservare la salute pubblica“, afferma Lillo. La capogruppo ricorda che già nel 2019 l’amministrazione aveva ammesso di non avere le competenze interne per stilare un piano così complesso e, sebbene l’Assessore alle Attività Produttive avesse annunciato a novembre 2024 un imminente incarico per la stesura del documento, a distanza di nove mesi non si ha ancora notizia di alcun progresso.
La sentenza del TAR, che ha dato ragione ai cittadini proprio sul punto della mancata valutazione della localizzazione degli impianti, dimostra, secondo Lillo, che le preoccupazioni sollevate non erano “mere perplessità strumentali, ma concrete questioni amministrative da risolvere“.
La capogruppo conclude con una critica severa all’amministrazione, accusandola di “immobilismo” e di esporsi a soccombenza in contenziosi legali. “A pagare saranno i cittadini, che dovranno sostenere i soliti costi che frequentemente ci ritroviamo in Consiglio Comunale sotto il nome di ‘debiti fuori bilancio‘”, dichiara Lillo, chiedendo all’amministrazione di cambiare atteggiamento e di affrontare le problematiche con proattività anziché rincorrerle, spesso a scapito della comunità.
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