L’analisi di Fratelli d’Italia: dati allarmanti su disoccupazione e NEET, la città bloccata da veti e annunci senza seguito.
di Redazione
TARANTO (EN24) – I recenti dati diffusi da CGIL, CISL e UIL descrivono una situazione allarmante per la città di Taranto, ponendo in evidenza un’emergenza socio-economica che non può più essere ignorata. Il comunicato stampa del consigliere comunale Luca Lazzaro di Fratelli d’Italia traccia un quadro di criticità, sottolineando come la città sia rimasta prigioniera di un immobilismo politico e ideologico che ne ha frenato ogni prospettiva di crescita.
L’allarme dei dati e la critica alle amministrazioni locali succedutesi nel tempo
Le statistiche parlano chiaro e dipingono una realtà in cui la disoccupazione a Taranto tocca quasi il 13,5%, quasi il doppio della media nazionale. Ancora più preoccupante è il tasso di inattività, che si avvicina al 50%, e la situazione dei NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione), che rappresentano un preoccupante 33,4%, un giovane su tre, contro una media italiana del 24,1%. Questi numeri, ben più che semplici statistiche, raccontano le difficoltà di migliaia di famiglie tarantine e l’assenza di un futuro certo per i giovani.
Secondo il consigliere Lazzaro, la responsabilità di questo stallo è da imputare alle amministrazioni locali che, succedutesi nel tempo, non sono state in grado di affrontare i problemi strutturali. La città, in particolare sul futuro dell’ex Ilva, è stata ostaggio di veti ideologici e di un dibattito sterile che si è diviso tra chi diceva solo “no” e chi si limitava a fare “annunci”, senza mai concretizzare soluzioni. La mancanza di una visione chiara e di una guida capace ha lasciato Taranto senza un modello di sviluppo definito.
Il ruolo dell’università e il coraggio delle scelte
L’analisi del comunicato stampa si estende anche al ruolo dell’università, che non può limitarsi all’apertura di nuovi corsi di laurea come mera vetrina. L’università, al contrario, deve diventare un vero motore di sviluppo, con percorsi formativi pensati in funzione delle esigenze del territorio. Lazzaro sottolinea la necessità di corsi di laurea collegati a settori strategici e innovativi per Taranto, come le energie rinnovabili, l’economia del mare, l’aerospazio, l’agroalimentare innovativo e il turismo sostenibile. Creare percorsi non allineati alle esigenze locali, infatti, rischia di alimentare solo illusioni e non offre ai giovani le competenze necessarie per essere protagonisti della crescita.
L’impegno del Governo Meloni e la richiesta al territorio
In contrapposizione all’immobilismo locale, il comunicato stampa riconosce al Governo Meloni il merito di aver avviato passi concreti per il rilancio di Taranto. Lo sblocco dei lavori per i Giochi del Mediterraneo 2026 viene visto non solo come un evento sportivo, ma come un’opportunità di rilancio infrastrutturale ed economico. Anche il rilancio del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) è interpretato come un segnale di volontà politica, che mira a trasformare le risorse stanziate in cantieri e lavoro reale.
Infine, l’avvio di un tavolo per lo sviluppo di Taranto, che Lazzaro auspica si trasformi in una vera e propria cabina di regia, è un segnale di un approccio operativo volto ad attrarre nuovi investimenti e a costruire filiere produttive solide. Queste iniziative dimostrano che la volontà politica è fondamentale per trovare soluzioni, ma necessitano di un territorio che sia pronto a fare la sua parte.
Taranto, conclude il comunicato, ha bisogno di stabilità, serietà e coraggio. Il tempo dei “teatrini” e dei rinvii è finito. Serve una visione chiara, che metta al centro il lavoro e la dignità delle persone. La città ha la possibilità di ripartire, ma deve avere il coraggio di costruire il proprio futuro, senza più perdere tempo.
Be the first to comment on "Taranto a un bivio: basta immobilismo, serve un modello di sviluppo chiaro"