Violenze in Cisgiordania, 17 palestinesi morti in 36 ore

AGI – Sono morti almeno 17 palestinesi nelle ultime 36 ore in Cisgiordania: due di loro sono stati uccisi dall’esercito israeliano, dopo aver tentato di attaccare i soldati vicino alla città meridionale di Hebron; altri 14 a Tulkarem, dopo due notti di raid militari; e uno durante un attacco da parte di coloni in un villaggio a Sud di Nablus. Buona parte delle vittime, oltre che nel fallito attentato vicino Hebron, sono quelle del raid israeliano iniziato giovedì notte nel campo profughi di Nur Shams, a Tulkarem: il ministero della Sanità palestinese ha elevato a 14 il bilancio totale delle vittime, una delle più grandi operazioni dell’esercito israeliano nella Cisgiordania occupata dallo scoppio della guerra a Gaza il 7 ottobre.

Le squadre mediche sono riuscite a entrare nel campo solo ieri sera dopo un ritiro parziale delle truppe israeliane, dopo 48 ore di incursione. “Le truppe dell’esercito israeliano hanno anche effettuato estese demolizioni e distruzioni di infrastrutture e proprietà, attaccando panifici, negozi, case e distruggendo diversi veicoli”, ha aggiunto l’agenzia palestinese Wafa. Inoltre, sabato, un gruppo di coloni ha attaccato il villaggio di Al Sawiya, a Sud di Nablus, uccidendo un palestinese e ferendone altri due. Decine di coloni dell’insediamento di Ali, anch’esso situato a Sud di Nablus, hanno attaccato le case dei cittadini nella parte occidentale del villaggio. Secondo i media locali, anche un civile israeliano è stato leggermente ferito da un esplosivo mentre cercava di rimuovere una bandiera palestinese nell’insediamento di coloni di Kokhav HaShahar.

 

 

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