Viterbo | Ricoverato per Covid, fugge dall’ospedale e uccide il figlio di 10 anni

L’uomo, trovato in casa svenuto, aveva il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex compagna. La madre è sotto choc. Il 44enne è stato arrestato

Di Valentina Dardari

Matias, un bambino di 10 anni, è stato trovato morto nella sua casa a Vetralla, nel Viterbese, con una ferita alla gola, inferta probabilmente con un coltello da cucina. Il padre è stato arrestato per omicidio. Il colonnello Andrea Antonazzo, comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, parlando con i giornalisti presenti allo Stradone Luzi di Vetralla ha confermato il fatto.

La vittima aveva solo 10 anni

Proprio in quel luogo si trova l’abitazione nella quale la mamma, nel pomeriggio di oggi, martedì 16 novembre, ha rinvenuto ormai privo di vita il corpo di suo figlio, un bimbo di soli 10 anni, che era stato prelevato a scuola alle 13.30 da un parente e riportato a casa. Il piccolo aveva una ferita alla gola provocata probabilmente dalla lama di un coltello da cucina. Come riportato da Repubblica, l’uomo che lo ha accoltellato a morte è Mirko Tonkov, 44enne polacco padre del bimbo, che aveva un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex compagna e dal bambino.

Non sarebbe quindi stato un colpo accidentale inferto durante una lite tra la coppia, come inizialmente si era pensato. Infatti la donna, come chiarito dal comandante provinciale Antonazzo che si trova sul posto della tragedia, sarebbe arrivata a casa in un secondo tempo, circa due ore dopo, quando ormai il bambino era già morto: “La mamma è chiaramente sotto choc perché il bambino non c’è più. Stiamo valutando le responsabilità di questo omicidio. C’era anche il papà nell’abitazione che aveva un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dal figlio”.

L’uomo aveva il divieto di avvicinamento

Sarebbero state le urla della donna Mariola, 30enne albanese che lavora come collaboratrice domestica, ad allarmare i vicini di casa che hanno quindi chiamato i carabinieri. Inutile è stato l’arrivo dei militari e dei soccorsi che hanno solo potuto constatare la morte del bimbo. La mamma, che ha trovato il corpo senza vita del figlio una volta rientrata in casa verso le 15.30, è illesa e sotto choc. A riferire la dinamica ai carabinieri di Viterbo è stata la stessa donna. Oltre ai carabinieri del nucleo operativo, sul luogo della tragedia è intervenuto anche il pubblico ministero Stefano D’Arma. Secondo quanto si apprende il 44enne e la donna non erano ancora separati legalmente. Da una prima ricostruzione l’uomo, padre della giovane vittima, si sarebbe allontanato da un ospedale di Roma dove fino a questa mattina si trovava ricoverato per Covid che aveva contratto a ottobre. Quando i carabinieri sono arrivati nell’abitazione di Cura di Vetralla l’uomo era in stato di incoscienza.

Il colonnello Antonazzo ha detto all’AdnKronos: “Il padre del bambino di 10 anni accoltellato a morte oggi pomeriggio nel suo appartamento di via Luzi, a Cura di Vetralla, è stato trovato privo di conoscenza in un’altra stanza dell’abitazione alla quale però, da qualche settimana, aveva il divieto di avvicinarsi”. Il provvedimento era stato disposto circa un mese fa dal tribunale di Viterbo. Mirko Tonkov, che fino a qualche mese fa lavorava da un gommista, è stato portato in codice rosso all’ospedale Belcolle di Viterbo e sono in corso gli esami tossicologici per capire se abbia assunto qualcosa.

Il padre è stato arrestato

Il 44enne, noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di violenza, è stato arrestato. L’arresto è stato eseguito in “quasi flagranza” dai carabinieri coordinati dalla procura di Viterbo. Il sindaco di Vetralla, Sandrino Aquilani, ha commentato quanto avvenuto oggi: “È con profondo dolore che apprendiamo la notizia dell’uccisione di un nostro piccolo concittadino. Matias aveva solo 10 anni ed ha trovato inspiegabilmente la morte. Una vicenda che ci lascia attoniti e sconvolti, e che in questo momento di inumana comprensione, in attesa che la giustizia terrena faccia il suo corso, ci deve portare alla riflessione, al raccoglimento e alla preghiera”.

 

fonte: ilGiornale

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