Von der Leyen: “Colpita in Turchia perché donna”

Il ‘j’accuse’ della presidente della Commissione europea davanti all’Europarlamento: “Mi sono sentita sola e ferita”

AGI – “Sono la prima donna a essere la presidente della Commissione europea e in quanto tale mi aspettavo di essere trattata quando sono stata in Turchia due settimane fa, ma così non è stato” e “concludo che sia successo perché sono una donna” e di fronte alla sedia mancante “mi sono sentita colpita e sola”.

Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel corso di un dibattito al Parlamento europeo. “Cosa sarebbe successo se avessi indossato giacca e cravatta?”, si è chiesta la presidente. “Quando sono arrivata al meeting – ha ricordato von der Leyen – c’erano telecamere nella stanza e grazie a loro il video è diventato virale. Non c’era bisogno di sottotitoli o spiegazioni, le immagini parlavano da sole”, ha concluso.

“Nelle foto delle riunioni precedenti non ho visto alcuna carenza di sedie. Ma ancora una volta, non ho nemmeno visto nessuna donna in queste foto”, ha continuato von der Leyen.

“Mi sono sentita ferita e lasciata sola: come donna e come europea. Perché non si tratta di disposizione dei posti o protocollo. Questo va al centro di ciò che siamo. Ciò va a favore dei valori che rappresenta la nostra Unione. E questo mostra fino a che punto dobbiamo ancora spingerci prima che le donne siano trattate alla pari. Sempre e ovunque”, ha evidenziato.

“Certo, so di essere in una posizione privilegiata. Sono il presidente di un’istituzione molto rispettata in tutto il mondo. E, cosa ancora più importante, come leader, posso parlare e farmi sentire. Ma che dire di milioni di donne che non possono? Donne, che sono ferite ogni giorno in ogni angolo del nostro pianeta ma non hanno ne’ il potere ne’ la carica di parlare?”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea.

“Quando sono arrivata alla riunione, c’erano delle telecamere nella stanza. Grazie a loro, il breve video del mio arrivo è diventato subito virale e ha fatto notizia in tutto il mondo. Non c’era bisogno di sottotitoli. Non c’era bisogno di traduzioni. Le immagini parlavano da sole”, ha spiegato.

“Ma sappiamo tutti: migliaia di incidenti simili, la maggior parte dei quali molto più gravi, passano inosservati. Nessuno li vede o ne sente parlare. Perché non c’è la fotocamera. Perché nessuno sta prestando attenzione. Dobbiamo assicurarci che anche queste storie vengano raccontate”, ha sottolineato.

“Dialogo se c’è rispetto dei diritti delle donne”

“Il rispetto dei diritti delle donne è la conditio sine qua non per la ripresa del dialogo con la Turchia”, ma “non è l’unica condizione”, ad esempio servono anche “una de-escalation nel Mediterraneo orientale e il rispetto delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo” ha detto la presidente della Commissione europea.

“Le donne occupano il 40% dei posti dirigenziali in Commissione europea”, ha aggiunto la presidente tornando al dibattito sui diritti di genere iniziato dopo il sofagate. “La Commissione a breve organizzerà un incontro con le altre istituzioni per capire come possiamo fare meglio” perché “le donne sono il 50% della società e questo deve essere rispettato anche nelle istituzioni”, ha concluso la presidente.

“Dimostrato quanto sia lontana la parità”

“La mia visita in Turchia ha mostrato fino a che punto dobbiamo ancora spingerci prima che le donne siano trattate alla pari. Sempre. Ovunque”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel dibattito all’Europarlamento sul ‘sofagate’. “La mia storia ha fatto notizia. Ma ci sono così tante storie di donne, la maggior parte delle quali molto più serie, che passano inosservate. Dobbiamo assicurarci che anche queste storie vengano raccontate”, ha aggiunto.

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