A una settimana tempo di rendiconti. La “disfida di Barletta” sulla bilancia

di ROCIOLA Savio

Ciò che è, quello che è stato e cosa sarà. A una settimana, è tempo di stilare i bilanci per la disfida di Barletta, il grande evento tornato quest’anno a essere sviluppato e acclamato a gran voce nella città pugliese.

L’excursus temporale dallo scopo rievocativo, con il grande salto dal 13 febbraio del 1503, un primissimo Rinascimento animato dalle contese tra eserciti francesi e spagnoli per il dominio del Sud Italia, al 2023, è giunto a buon fine? Il ritorno al passato doveva regalare alla città, nella settimana compresa tra il 3 e il 10 settembre, fresche novità, prestigio e turismo, tutti elementi super importanti per lo sviluppo di un evento correlato anche da un’alta valenza storico/culturale.

Tanti giorni in preparazione della domenica, il punto nevralgico di una Disfida preparata a puntino dal regista Alessandro Piva, direttore artistico di questa Disfida 2023, dal dispendioso impegno economico messo in atto dalle casse comunali in primis e regionali. Attività per adulti e bambini, dal 3 settembre, hanno toccato non solo il centro storico, ma anche la periferia riuscendo a dare aria di festa alla città intera che ha risposto presente soprattutto la domenica, riversandosi per le strade del centro per ammirare la conclusione di un evento dalle alte aspettative, tanto atteso. Alle 17 della domenica la festa era più che pronta e tra cavalli, dame e cavalieri pronti a cominciare una lunga serata, sugli spalti cominciava la “kermesse” politica, palcoscenico di raccolta degli òneri e onori di una organizzazione di questo calibro. Pronti via e tra controfigure e destrieri, “come da pronostici” la vittoria è nelle mani degli italiani e di Giorgio Pasotti, che rivestiva i panni di un Ettore Fieramosca, nemico principale di Guy del La Motte, interpretato magistralmente, dalla grande espressività di Giovanni Calcagno. A questo punto, un ritorno tanto richiesto e acclamato, quello del certame, a parer di popolo sembra non aver deluso le aspettative, rispetto a un corteo trionfale che, tra numerosi sbandieratori poco scenici, monotoni cimbalisti, suonatori con fantasiose ed eccentriche capigliature, una mancanza di un maestro d’armi per valorizzare gli “scontri” di spada e qualche cavaliere o dama avanti con l’eta in visibile difficoltà dopo ore di attività ha lasciato un po’ l’amarezza. Molto bello e da ricordare (non da tutti, alcuni si sono lamentati della scarsa capienza dei giardini del castello) l’evento conclusivo, con dei fuochi pirotecnici che lasceranno nel tempo il ricordo di questa Disfida del 2023. Da sottolineare anche l’importante coinvolgimento del servizio di pulizia della Barsa S.p.a. e delle forze dell’ordine, che hanno fornito il loro importante contributo, per un evento di grande calibro, che da tempo in città mancava.

Tra prove, registi, personaggi celebri, pubblicità e social manager, probabilmente una cosa è venuta meno, idee, novità e un pizzico di coinvolgimento maggiore delle forze del territorio di qualunque tipo, da quelle produttive a quelle culturali vera forza, spesso tenuta nascosta tra Sindaci e Assessori pronti a raccogliere i “grazie” per un qualcosa che nella città di Barletta dovrebbe essere una prassi a livello culturale e turistico, stile Palio di Siena o Quintana di Ascoli Piceno.

Progettazione, dedizione, tempo… parole chiave per una ripartenza e un impegno che magari veda le tante parti chiamate in causa lavorare anche tutto l’anno per un evento di una settimana che possa essere ricettacolo di turismo culturale e ludico, in una città impregnata di storicità, talvolta non conosciuta dai suoi stessi cittadini.

Savio Rociola

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