Barletta, morto un operaio travolto da una pala meccanica

Forze dell’ordine e soccorritori accorrono nell’azienda Timac Agro dove si è verificata la tragedia: Luigi Riefolo, 60 anni è stato investito da un mezzo industriale

Di Giuseppe Di Bisceglie

Ancora una morte bianca nel territorio della sesta provincia pugliese. Questo pomeriggio, intorno alle 14, un uomo di 60 anni, Luigi Riefolo, è morto mentre stava lavorando per una azienda di Barletta che produce concimi e fertilizzanti. Si tratta di un lavoratore di una ditta esterna addetta ai servizi di pulizia industriale, travolto da un mezzo in movimento, una pala meccanica. La notizia del decesso è stata data dall’azienda in cui si è verificato l’incidente, la Timac Agro. «Desideriamo manifestare il più profondo cordoglio per quanto accaduto al signor Luigi Riefolo. Ai suoi cari e ai suoi colleghi sentiamo il dovere di testimoniare la nostra vicinanza e dolorosa partecipazione» si legge nella nota diffusa dall’azienda. Da accertare la dinamica del tragico incidente. Sul posto sono giunti i tecnici dello Spesal e le forze dell’ordine che stanno raccogliendo gli elementi utili a stabilire cosa sia realmente accaduto negli attimi precedenti alla morte del lavoratore. «Timac Agro Italia, unitamente alle autorità competenti, si è da subito attivata per chiarire nei tempi più brevi le dinamiche di quanto successo. Per ora Timac Agro ha potuto solo constatare che l’incidente è avvenuto nelle aree esterne e non è riferibile al ciclo produttivo dell’azienda» chiariscono dall’azienda. Sulla vicenda indagano i carabinieri, coordinati dalla pm di turno di Trani Maria Isabella Scamarcio, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico, come atto dovuto, del 46enne che guidava il mezzo che ha travolto Riefolo. Sul posto anche personale dello Spesal per la verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Il sindacato

«Si è consumato oggi con un rituale quasi macabro il dato medio dei 3 morti al giorno sul lavoro. Da Milano a Sassari arrivando fino a Barletta, dove un’operaio di una ditta di pulizie industriali, ha perso la vita in un incidente causato da una pala meccanica nel sito produttivo della Timac Agro». È quando scrive in una nota la Cisl di Bari-Bat «esprimendo profondo cordoglio alla famiglia dell’operaio Luigi Riefolo» morto oggi a Barletta. «Peccato che solo qualche giorno fa – prosegue la nota – si era tenuta presso la Prefettura della Bat, proprio a Barletta, una task force per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che purtroppo non riesce, qui come altrove, a dare un impulso di inversione di rotta ad un sistema ormai strutturalmente pervasivo di ambienti di lavoro fortemente insicuri e in alcuni casi terribilmente pericolosi, al solo scopo di mettere sempre meno soldi sulle necessità per la sicurezza e portare invece più soldi nelle tasche di chi fa impresa senza scrupoli». «Ci auguriamo – continua il sindacato – che le misure governative richieste con forza arrivino in tempi stretti per rafforzare da un lato i controlli ispettivi in questo oceano di imprese che violano le leggi in materia di sicurezza, mediamente 7 su 10, e dall’altro punire severamente, con sospensioni, tutte quelle attività datoriali che siano palesemente operanti senza applicazione rigorosa di tutto il quadro normativo per garantire sicurezza ai lavoratori». Il segretario generale della Cgil Bat Biagio D’Alberto e il segretario generale della Filctem Bat Pietro Fiorella esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio morto questo pomeriggio a Barletta. «Un’altra vita spezzata, un’altra morte bianca dopo quella avvenuta ad Andria solo una settimana fa. Ci ritroviamo a piangere per un altro lavoratore del nostro territorio che questa sera non tornerà a casa dai suoi cari», commentano D’Alberto e Fiorella. «Proviamo un dolore indicibile perché sembra che non si riesca a spezzare questa catena di morte in tutto il Paese. Qualcuno potrebbe ritenere che siamo noiosi e ripetitivi ma noi non ci stancheremo mai di dire che non è più possibile morire di lavoro. Vorremmo che passi il messaggio che serve davvero maggiore prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il Prefetto e abbiamo parlato tra le altre cose anche dell’assenza dell’ispettorato del lavoro nella Bat. Una richiesta che ormai rivendichiamo da tempo e continueremo ad avanzare fino a che non sarà istituto», aggiunge D’Alberto. L’abbraccio del sindacato va anche ai colleghi dell’operaio deceduto.

fonte: corrieredelmezzogiorno

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