Blinken torna in Israele. Nuovi raid contro Hezbollah

Quinta visita ufficiale nello Stato ebraico del capo della diplomazia americana. Le Nazioni Unite dicono no al trasferimento dei palestinesi da Gaza e denunciano una “emergenza sanitaria fuori controllo”. Tel Aviv intensifica le operazioni contro Hamas

AGI – Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è partito per per un nuovo viaggio nel Medio Oriente in crisi, dove arriverà oggi stesso, che includerà anche Israele. Il capo della diplomazia americana inizia così la sua quinta visita ufficiale nello Stato ebraico dall’inizio della guerra il 7 ottobre, e la quarta nella regione.

Anche il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il ministro della Difesa Lloyd Austin, e soprattutto lo stesso presidente Usa Joe Biden, sono già stati in Medio Oriente all’inizio di questi tre mesi di guerra. Con questa nuova missione di Blinken, l’obiettivo degli Stati Uniti è quello di mantenere la pressione sulle autorità israeliane e cercare di mantenere buone relazioni con i partner del mondo arabo, tutti schierati contro Israele.

Tel Aviv intensifica le operazioni

L’esercito israeliano ha neutralizzato numerose squadre anti-carro di Hamas nella Striscia di Gaza, intensificando nella giornata di ieri i combattimenti nella zona centrale e meridionale dell’area.

A Khan Younis, i riservisti della brigata Kiryati hanno indirizzato l’aeronautica israeliana su tre operativi di Hamas e hanno eliminato altri due miliziani armati asserragliati in un edficio. Sempre a Khan Younis, un caccia israeliano ha colpito un deposito di armi.

© Majdi Fathi/ NurPhoto/ AFP Una palestinese ferita estratta dalle macerie di Gaza

Uccisi quattro miliziani di Hezbollah

Hezbollah ha annunciato la morte di quattro suoi miliziani nel sud del Libano. Complessivamente sono 129 i membri di Hezbollah rimasti uccisi nel corso degli scontri con Israele negli ultimi tre mesi. Fonti vicine al movimento filo-iraniano libanese hanno riferito ad Afp che i quattro combattenti sono stati uccisi nella notte tra ieri e oggi nella localita’ frontaliera di Naqoura. Tra loro figura il responsabile locale del movimento.

Secondo l’agenzia Ani, l’aeronautica israeliana “ha condotto alcuni raid sul centro di Naqoura che hanno distrutto un’abitazione e danneggiato le case circostanti”. Ieri Hezbollah aveva annunciato la morte di altri cinque combattenti nel sud del Libano.

L’Onu: a Gaza disastro sanitario

A Gaza l’emergenza sanitaria sta diventando incontrollata, denuncia l’Onu. Durante una missione a Gaza rappresentanti del Coordination of Humanitarian Affairs e dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno visitato l’ospedale di Khan Younis dopo che era stato colpito dagli israeliani. Cinque persone sono rimaste uccise, “tra cui un bambino di pochi giorni”, ha detto uno dei portavoce del segretario generale dell’Onu durante il quotidiano briefing con i media.

“Durante la missione – ha aggiunto la portavoce – gli staff hanno verificato l’esistenza di danni estesi alle strutture. Circa 14 mila persona erano rifugiate nell’ospedale quando la struttura è stata colpita”. I rappresentanti Onu del coordinamento degli affari umanitari parlano di “disastro sanitario” e “epidemie in corso”. “Dal 7 ottobre – ha aggiunto – ci sono stati piu’ di 400 mila casi di malattie infettive, con 180 mila colpiti da infezioni alle vie respiratorie e 136 mila da diarrea. Metà sono bambini con meno di cinque anni”.

L’Onu si è inoltre schierata contro il trasferimento di palestinesi da Gaza invocato da alcuni esponenti di destra del governo israeliano. “Come linea di principio siamo completamente contro il dislocamento. L’aspirazione dovrebbe essere quella di avere i palestinesi al sicuro a Gaza”. Lo ha detto una dei portavoci del segretario generale Onu Antonio Guterres, commentando la dichiarazione del ministro delle Finanze israeliano che ha incoraggiato i palestinesi a lasciare Gaza .

“Noi – ha aggiunto la portavoce – siamo stati molto chiari sul fatto che non lo sosteniamo, nessuno dovrebbe sostenere lo sradicamento di massa dei palestinesi fuori da Gaza. Ogni persona ha il diritto a essere protetta da un trasferimento forzato dalla propria casa o residenza”. “E voi sapete – ha aggiunto, rivolta ai giornalisti – che finora l’85 per cento della popolazione di Gaza è stata sfollata internamente e vive in condizioni piuttosto tremende. Hanno il diritto a tornare nelle loro case”.

 

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