È scontro tra Nordio e i magistrati: “Da Anm interferenze”

Santalucia: “L’Anm deve parlare, è democrazia”

di Salvo Cataldo e Alfonso Raimo

ROMA – “Nel mio mondo ideale ognuno sta al suo posto: il Parlamento fa le leggi e i giudici le applicano. Quando ci sono le sentenze si rispettano e si eseguono, e ognuno rimane nel suo ambito“. A dirlo è stato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ospite di ‘Taobuk’, a Taormina, tornando sulle polemiche nate con il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, sulla riforma del settore. “Se un magistrato ritiene singolarmente dal suo punto di vista che una legge sia sbagliata nessuno ha il diritto di togliergli la parola o di dire che ‘interferisce’, ma in quel caso – ha ricordato Nordio – non era un magistrato qualunque ma il rappresentante di un sindacato di magistrati che, prima ancora che fosse noto il testo del ddl, aveva pronunciato una serie di critiche severissime. Tutte queste cose, a mio avviso, in corretto italiano, significano ‘interferenze’”.

Il ministro della Giustizia ha poi sottolineato che quelle critiche “provenivano dal presidente di una associazione che si pone come interlocutrice della politica del governo”: tutto questo “senza tenere conto che l’interlocutore istituzionale del governo e della politica – ancora Nordio – non è i sindacato ma il Consiglio superiore della magistratura. Il sindacato delle toghe è un sindacato come tanti altri – ancora il titolare della Giustizia -. Lo ascoltiamo come ascoltiamo le Camere penali, o il Consiglio nazionale forense che è una carica più istituzionale. Non credo di avere esagerato quando ho detto che ‘non ci piacciono le interferenze’”.

Siamo infarciti di errori giudiziari con persone che sono state in prigione per mesi o per anni, poi alla fine sono state assolte perché il fatto non sussiste e nessuno ha detto niente. E la magistratura continua essere autoreferenziale e a dire ‘questa è la nostra indipendenza, è la nostra autonomia’“, aggiunge Carlo Nordio, sul palco di ‘Taobuk’, a Taormina’. “È una autocertificazione di nobiltà e legittimità che risiede nella Costituzione, e io non avrei fatto il magistrato per 30 anni se non avessi onorato di questo la magistratura, ma quando le indagini vengono fatte male compromettono la vita degli individui e nessuno chiede scusa – ha ricordato ancora Nordio -. Chi ha fatto questi errori poi viene addirittura promosso o viene eletto in Parlamento”.

SANTALUCIA A NORDIO: ANM DEVE PARLARE, È LA DEMOCRAZIA

“Alle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio non può che replicarsi ricordando che i magistrati, e l’Anm che ne ha da oltre un secolo la rappresentanza, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di prendere parola, per arricchire il dibattito sui temi della giustizia. Perché in tal modo ampliano il confronto e contribuiscono, con il loro punto di vista argomentato e ragionato, a migliorare ove possibile la qualità delle riforme. Questa è l’essenza della vita democratica”, replica Giuseppe Santalucia, presidente Anm.

 

Fonte: Agenzia DiRE

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