“Il trattamento di fine mandato”: un regalo di 40mila euro in Regione Puglia

Nel 2012 si disse “la politica costa troppo” e quindi decisero di togliersi qualche benefit… Nel 2023 non viene deciso il grande ritorno dei bonus, ma per giunta con una retroattività di 10 anni, quindi la norma varrà anche per chi in quell’aula non c’è nemmeno più.

Nuova puntata della telenovela politica che questa volta coinvolge i consiglieri regionali della Puglia che stanno preparando dei regali da farsi fuori dal periodo opportuno. La proposta, il cui obiettivo è “emergere” come legge, giovedì sarà discussa e votata in settima commissione, quella Statuti e regolamenti.

Correva l’anno 2012, alla guida della Regione Puglia c’era Nichi Vendola e il Consiglio regionale, su spinta di un pensiero che emerse durante la Conferenza Stato-Regioni, decise, di ridurre i costi della politica abolendo il vitalizio e il trattamento di fine mandato. Dieci anni dopo, proprio quando l’economia italiana e le tasche di tutti gli italiani non vivono bei periodi, i consiglieri regionali hanno ritenuto necessario il ritorno del trattamento di fine mandato. Detto fatto, ecco servita in commissione la proposta di legge con in calce le firme in calce dei capigruppo di Partito Democratico, il barlettano Filippo Caracciolo (primo firmatario), le civiche Per la Puglia e Con, i Popolari (il cui capogruppo da qualche mese è passato all’opposizione) e il Movimento 5 Stelle, con Galante che questa volta ha deciso di ritirare la sua firma.

Quanto costerebbe una manovra del genere alle casse regionali? Un consigliere regionale pugliese percepisce come indennità di base, 7mila euro lordi al mese. La proposta di legge, prevede che venga corrisposto, al termine del mandato, anche se esso si conclude prima della fine della legislatura, una indennità mensile per ogni anno di esercizio del mandato.

Questo processo di ripristino del benefit non è il primo dei consiglieri regionali, un primo blitz fu tentato durante la seduta di approvazione del bilancio di previsione, quando fu inserito un emendamento alla manovra in maniera molto celata agli occhi dei cittadini. Questo tentativo si concluse con un mero fallimento… Ora, però, si è preferita una strada quantomeno più trasparente che almeno rende tutti partecipi e semplici spettatori di questo regalo che in molti vorrebbero scartare.

Savio Rociola

 

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