Imma e Alexander, le vite spezzate di una madre e di un figlio sulla statale 100. Il piccolo sognava di fare il calciatore

Sono rimasti vittima di un incidente stradale all’altezza di Mottola in uno schianto contro un tir. Il marito della donna e padre del 12enne è in ospedale

di Cesare Bechis

Imma Aprilova, 42enne di origine bulgara, era alla guida della Kia che il pomeriggio del 16 aprile s’è scontrata con un tir sulla statale 100 Taranto-Bari al curvone di San Basilio (Mottola) finendo nella cunetta laterale. Un impatto tremendo nel quale la donna è morta insieme con il figlio Alexander Pastore, di 12 anni, appassionato di calcio e portiere della squadra under 12 dell’Asd Calcio Bari. Sul posto del passeggero c’era il papà del ragazzo, operaio alla Leonardo di Grottaglie.
Come quasi sempre la moglie era andata a prenderlo in fabbrica al termine del turno per tornare insieme a casa, a Palagiano. L’uomo è rimasto gravemente ferito ed è attualmente ricoverato nel reparto di Ortopedia dopo essere stato, subito dopo il trasporto all’ospedale tarantino Santissima Annunziata, portato in Rianimazione. Nell’impatto con il tir, che ha fatto accartocciare l’auto, ha subito numerose fratture tra le quali una particolarmente preoccupante al bacino. In famiglia c’è anche una figlia più piccola. Le cause dell’incidente non sono ancora state chiarite e ci stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Massafra per appurare se sia stata l’auto a sbattere contro il tir o se il mezzo pesante abbia sbandato a causa dell’asfalto bagnato dalla pioggia ponendosi di traverso lungo la strada. Il bilancio finale, in ogni caso, è di due morti e due feriti considerando che anche il conducente del tir ha riportato ferite lievi e stato confusionale. La contabilità tragica della statale 100 nei primi tre mesi e mezzo del 2024 ammonta già a nove morti a causa di incidenti dovuti più che altro alle condizioni di scarsa sicurezza che la strada, in particolare nel tratto da Gioia del Colle a Taranto, offre agli automobilisti.

Le reazioni della comunità

La notizia dell’ennesimo scontro mortale ha suscitato immediate reazioni sia a Mottola sia a Palagiano. Qui il giovane Alexander frequentava l’istituto Giovanni XXIII. «La terribile notizia di quanto è accaduto ad un alunno e alla sua giovane mamma – commenta la dirigente Rosa Bianca La Greca – ha sconvolto me, gli alunni, il personale Ata e i docenti del Giovanni XXIII. Con grande dolore nel cuore per la giovane vita stroncata, per la giovane madre, per una famiglia distrutta ci uniamo addolorati e in silenzio al cordoglio dell’intera comunità, chiedendo coraggio per affrontare un dolore così profondo e disperante per tutti ma soprattutto per i loro familiari privati di un così grande bene. Restiamo vicini a loro, alle famiglie e ai giovani compagni di classe di Alex, perché crediamo nell’impegno costante per la crescita e la condivisione di un bene più grande».
Il sindaco di Palagiano, Domenico Pio Lasigna sottolinea «la SS 100 è una strada maledetta. Oggi tocca – ancora una volta – alla nostra comunità piangere due anime buone, vittime di una tragedia insensata, su di una strada che troppe vite ha già distrutto e che non può più concedere esitazione alcuna. Per quanto tempo ancora Il nostro grido disperato resterà inascoltato? Quante vittime ancora dovremo piangere?”. La speranza, per tutto il paese, è che il bilancio non si aggravi ulteriormente. Mentre crescono le voci che chiedono interventi immediati per mettere in sicurezza la ”strada della morte”.
Il consigliere regionale Renato Perrini (FDI) dichiara che «la statale 100 e la 172 non possono aspettare i tempi della politica» e sollecita «l’assessorato e il dipartimento competenti a provvedere sul piano tecnico a dare risposte a un territorio e a venire con me sui cantieri per rendersi conto della realtà».

 

 

FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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