Impulso del turismo a Barletta? Inaugurata un’area per l’accoglienza dei passeggeri nel porto

di ROCIOLA Savio

“Finché la barca va, lasciala andare”, il problema è che la barca è proprio la cosa che manca… Si potrebbe dire grande novità per il porto di Barletta, è stata inaugurata, qualche giorno fa, sulla litoranea di Ponente (in via C. Colombo), la nuova stazione di accoglienza passeggeri Themis. “Una struttura leggera e friendly di collegamento con il territorio”, si leggeva nella nota che annunciava l’evento.

“Themis (Territorial and Maritime Network Supporting the Small Cruises Development) mira a sostenere lo sviluppo dei porti più piccoli, al fine di indirizzare il traffico marittimo, in particolare quello delle navi da crociera del segmento luxury, verso territori poco sfruttati dal punto di vista turistico e rafforzare i collegamenti con i porti principali”, ha subito dichiarato la project manager del progetto “Themis”, presentando questo progetto del quale ormai se ne parlava da anni.

95 metri quadrati creati per fornire accoglienza turistica ai passeggeri in arrivo nel porto di Barletta, un servizio voluto dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (AdSPMAM) e finanziato dal programma di cooperazione territoriale interreg V-A Greece -Italy 2014-2020, che intende sostenere lo sviluppo e le attività dei porti minori puntando sul settore crocieristico del lusso. Monopoli, Manfredonia e ora anche Barletta, tra le città in possesso di una stazione turistica e chissà se funzionale. Ora il lavoro duro, la promozione del territorio, il saper “vendere” la città (o meglio tutta la zona del nordbarese) dal punto di vista turistico per poter convincere gli armatori a fare scalo in questo porto, portandolo anche nelle grandi manifestazioni fieristiche dedicate alla crocieristica, oppure invitando i familiarization tour a far vedere Barletta e far comprendere che è un hub per altre mete, che è il porto della Bat e che con il coinvolgimento di tutti i comuni si può fare del marketing territoriale significativo.

Un tassello importante a livello turistico per la città e per la zona, come ha anche voluto sottolineare il sindaco Cannito, un qualcosa che può essere veramente un vanto se realmente funzionale, anche se nel merito della questione, l’ennesima polemica è arriva stavolta del partito “Europa Verde” (sez. Barletta) che sui social ha scritto: “Sarà un altro specchietto per le allodole come lo scalo Barletta-Durazzo (nel 2009) durato qualche mese?”

“Parallelamente abbiamo intrapreso un complesso progetto finalizzato a potenziare l’infrastrutturazione del portoha detto Ugo Patroni Griffi, presidente del Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionaleAbbiamo già avviato il dragaggio dei fondali che renderà fruibile lo scalo anche a navi, non solo commerciali, di ultima generazione ed entro l’anno, inizieranno i lavori di prolungamento dei moli per aumentare la sicurezza negli ormeggi”, anche se sulla questione continuano ad esserci continui dubbi sul lavoro svolto fino ad ora dal dottor Griffi, dato che il dragaggio, già iniziato e poi sospeso durante i mesi estivi, potrebbe essere paragonabile al pulire casa prima di far entrare i muratori per fare dei lavori, dato che, a quanto dicono, a conclusione del dragaggio inizieranno questi lavori del prolungamento dei moli, da anni decantati e acclamati.

Quale futuro per il porto di Barletta? Ancora dubbi, ma stavolta l’ottimismo cerca di prendere il suo spazio con più forza e vigore.

Savio Rociola

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