L’Ambasciatrice Natalia Quintavalle: Dialogo difficile ma necessario con i Taleban per i diritti delle donne afghane

Oggi su Avvenire, intervista esclusiva a Natalia Quintavalle, ambasciatrice italiana in Afghanistan, su trattative, diritti delle donne e speranze per il futuro, eccone il sunto.

di Salvatore Stano

Una voce autorevole nel teatro diplomatico in Afghanistan, l’Ambasciatrice Natalia Quintavalle, parla a cuore aperto in un’esclusiva intervista, rivelando le complessità del dialogo con i taleban e il fervente impegno per i diritti delle donne afghane.

L’ambasciatrice, attiva a Doha, Qatar, spiega il ruolo “atipico” della sua sede, essendo Kabul non riconosciuta a livello internazionale. Tuttavia, il lavoro a Doha consiste nell’interagire con altre ambasciate, organizzazioni internazionali, afghani esuli e, soprattutto, le donne afghane, mantenendo contatti con l’ufficio politico dei taleban in Qatar.

L’ambasciatrice italiana Natalia Quintavalle (foto: Avvenire)

La parola chiave è “engagement,” un impegno costante nel dialogo con le autorità de facto. Quintavalle, nonostante le sfide, pone l’attenzione su obiettivi cruciali: il ripristino della libertà e dei diritti per le donne afghane.

Nel dialogo con i taleban, emerge una complessa ritualità di contestazioni reciproche, ma poi si passa a discussioni concrete su interventi umanitari, lotta al terrorismo ed economia. Si sottolinea la necessità di “engagement” con le autorità di fatto per superare lo status quo.

Una delle principali preoccupazioni è la riapertura delle scuole alle ragazze. Quintavalle riconosce le difficoltà, ma sottolinea la via di intensificare l’insegnamento online, sebbene limitato dall’accesso sporadico a internet.

In un contesto dove i taleban privilegiano le scuole religiose, la diplomazia italiana mira a garantire la partecipazione delle ragazze. La realtà è complessa, ma l’ascolto delle giovani afghane è prioritario.

Nell’azione diplomatico-umanitaria, l’Italia è attiva nel settore della salute, un intervento cruciale che supporta il benessere della popolazione e l’empowerment femminile.

Tra le crisi umanitarie causate dal terremoto ad Herat e il rimpatrio forzato di profughi afghani dal Pakistan, emergono sfide significative. Tuttavia, l’accettazione da parte dei taleban della distribuzione degli aiuti coinvolgendo anche le donne afghane offre una luce di speranza.

Infine, l’Ambasciatrice Quintavalle esprime il desiderio di mantenere un fronte unito tra le donne afghane in patria e nella diaspora, sottolineando l’importanza del dialogo aperto e della coesione internazionale per garantire i diritti fondamentali alle donne afghane.

In un periodo di incertezza, l’Italia si impegna a essere una voce costante e assertiva per le donne afghane, affrontando le sfide con diplomazia, umanità e la ferma convinzione che il dialogo è la chiave per un futuro migliore.

 

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