Lazzàro: «Taranto vuole la normalità!» E promette discontinuità con il passato

Il candidato sindaco del centrodestra punta a riportare la città ionica agli standard di vivibilità delle altre realtà pugliesi e italiane.

di Redazione

(EasyNews24) – Taranto deve tornare ad essere una città normale. Questa è la promessa di Luca Lazzàro, candidato sindaco del centrodestra, che ha presentato la sua lista di Fratelli d’Italia in una affollata Piazza Sicilia. «A Taranto manca, innanzitutto, la normalità», ha dichiarato Lazzàro, sottolineando la necessità di vivibilità, decoro urbano, parcheggi efficienti e una raccolta differenziata degna di questo nome. «I cittadini devono pagare una Tari tra le più alte d’Italia, senza vedere i risultati», ha aggiunto, evidenziando una situazione insostenibile.

Gianluca Mongelli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ha ribadito la volontà di stare tra la gente, scegliendo la piazza come luogo per la presentazione, anziché un albergo. «Il sole rende belli e noi siamo belli», ha affermato, prima di criticare aspramente l’amministrazione uscente per i «tanti disastri causati alla città».

Lazzàro, docente universitario e presidente di Confagricoltura Puglia, ha spiegato perché i cittadini dovrebbero votare per lui: «Con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito liberale e Noi moderati abbiamo costruito una coalizione di centrodestra che vuole andare in forte e netta discontinuità con il passato». Ha criticato le scelte dell’amministrazione Melucci bis, citando la mancanza di collegamenti ferroviari e aerei, le difficoltà del porto e il mancato completamento dell’autostrada Bologna-Taranto.

La sanità è un altro tema caldo. Lazzàro ha criticato la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Moscati, decisa dal presidente Emiliano, che ha portato al collasso del Ss. Annunziata. «Emiliano continua ad utilizzare Taranto come bacino elettorale», ha accusato Lazzàro.

L’obiettivo del centrodestra è chiaro: porre fine a questa situazione. Lazzàro ha sottolineato l’importanza dei partiti nazionali nella sua coalizione, per garantire chiarezza e un forte collegamento con il governo. «Avere una tessera di partito vuol dire offrire chiarezza ai cittadini, vuol dire non avere paura di metterci faccia e simboli», ha affermato.

Lazzàro ha anche criticato i suoi avversari, Piero Bitetti e Francesco Tacente, definendoli rispettivamente «il già visto» e «la continuità con il passato». «Otto ex assessori di Melucci e dodici ex consiglieri comunali di maggioranza sono candidati nelle loro liste», ha sottolineato.

«Luca Lazzàro rappresenta l’unica proposta di vero rinnovamento e coerenza per Taranto», ha affermato con convinzione l’onorevole Dario Iaia, sostenendo con forza la sua candidatura. Iaia ha poi rivolto critiche severe a Emiliano e al PD, concentrandosi sulla gestione della sanità e delle infrastrutture. «La missiva di Emiliano al Ministro della Salute, che chiede la riapertura del pronto soccorso, è paradossale, considerando che è stato proprio lui a chiuderlo», ha dichiarato Iaia. «E riguardo all’aeroporto Arlotta, dopo due anni di attesa, chiediamo ancora risposte. Ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiarire i contenuti del piano di fattibilità, che sembra avvolto nel segreto di stato. Il governo Meloni, con la candidatura di Lazzàro, dimostra un impegno concreto per il cambiamento di questa città.»

Il consigliere regionale Renato Perrini ha rincarato la dose sulla sanità: «Sulla sanità, il centro sinistra e Emiliano sono naufragati. L’ospedale San Cataldo, che Emiliano doveva aprire nel 2022, segnatevelo non aprirà prima del 2026 e voglio essere ottimista».

Lazzaro ha inoltre evidenziato: «Taranto è in fondo a tutte le classifiche. Coloro che, fino a ieri, hanno collaborato con l’amministrazione Melucci e che oggi promettono una città migliore, più moderna e pulita, dove erano quando la città veniva amministrata? Come possono ora promettere un cambiamento, quando hanno contribuito al disastro attuale?». Infine a concluso dicendo: «… e non lasciatevi calpestare la dignità e non andate dietro a chi vi promette ciò che non può mantenere.»

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