Un incontro di preghiera e riflessione segnato dalla scomparsa del Santo Padre e culminato con la benedizione del Santuario della Parola.
di Salvatore Stano
GERUSALEMME (EN24) – Circa 300 vescovi, tra cui alcuni cardinali, hanno accolto l’invito del Cammino Neocatecumenale di trascorrere la settimana in albis in Terra Santa. Questo significativo evento, guidato dall’Equipe Internazionale del Cammino, ha visto i presuli pellegrinare nei luoghi santi, un’esperienza che per alcuni si è interrotta prematuramente a causa della scomparsa di Papa Francesco, che ha richiesto il loro rientro nelle rispettive diocesi.
Il cuore del Cammino Neocatecumenale, fondato da Kiko Arguello e Carmen Hernandez, risiede nell’offrire alla Chiesa un itinerario di iniziazione cristiana rinnovato per i tempi odierni. Attraverso un percorso di annuncio e catechesi vissuto in piccole comunità, i membri imparano a vivere all’insegna dell’umiltà, della semplicità e della lode, scoprendo la presenza viva di Cristo negli altri, sperimentandolo nella liturgia, nel servizio e nel dialogo intimo con la Parola di Dio.
Kiko Arguello ha sottolineato come il carisma del Cammino miri a radicare la fede attraverso un’esperienza comunitaria profonda e un rinnovato contatto con le Scritture e l’Eucaristia.
Un momento culminante di questa convivenza episcopale è stata la benedizione del santuario della Parola, edificato presso la Domus Betaniae. Questa casa di formazione per presbiteri e laici, diretta da Don Francesco Giosuè Voltaggio, biblista itinerante e professore dello Studium Biblicum Franciscanum, è stata il fulcro di intense giornate.
Don Francesco Giosuè Voltaggio ha descritto questi giorni come “stupendi”, evidenziando come i vescovi abbiano avuto l’opportunità di vivere le celebrazioni pasquali nei luoghi stessi dove si sono svolti gli eventi salienti della vita di Gesù: Nazaret, Cafarnao, Tabga, Gerusalemme e Betlemme. Le celebrazioni e alcuni incontri si sono tenuti anche presso la Domus Galilea, grazie all’organizzazione del suo direttore, Don Rino Rossi. Il culmine si è raggiunto a Gerusalemme, con la grazia di seguire unitamente le esequie del Santo Padre Francesco presso la Domus Betaniae. Don Voltaggio ha poi posto l’accento sull’importanza del nuovo santuario della Parola, un luogo dedicato alla “scrutatio” delle Scritture davanti al Santissimo Sacramento, nutrendosi così alle “due mense” della Parola e dell’Eucaristia, come indicato dalla costituzione conciliare Dei Verbum.
Don Rino Rossi ha spiegato la prassi della “scrutatio” davanti al Santissimo Sacramento, radicandola nella convinzione che la Parola si è fatta carne in Gesù Cristo, presente nell’Eucaristia. Ha sottolineato la centralità della Parola nell’iniziazione cristiana e come la Chiesa primitiva, di fronte alle sfide del paganesimo, abbia fatto ricorso alla storia della salvezza, in particolare all’Esodo, come modello di iniziazione alla fede. Don Rossi ha poi ricordato come Kiko Arguello e Carmen Hernandez abbiano gradualmente sviluppato un catecumenato ispirato alla Chiesa primitiva, un’intuizione presentata da San Paolo VI e portata avanti, tra gli altri, dal futuro San Giovanni Paolo II.
Don Francesco Giosuè Voltaggio ha espresso la sua gratitudine per la presenza di Kiko Arguello e per l’opportunità offerta ai vescovi di conoscere il carisma del Cammino direttamente alle sue fonti. La sua speranza è che questa esperienza incoraggi i presuli a portare avanti con rinnovato slancio la nuova evangelizzazione e la ri-evangelizzazione nei paesi scristianizzati.
Monsignor Oleksandr Jaslovec’Kkj, Vescovo Ausiliare di Kiev, pur non appartenendo al Cammino, ha testimoniato il grande aiuto che esso offre alla sua diocesi, dove operano circa dieci sacerdoti provenienti da questa realtà ecclesiale.
Monsignor Andre Luis Garcia Jasso, Vescovo Ausiliare di Città del Messico, proveniente da una comunità del Cammino, ha condiviso come questa esperienza lo abbia aiutato personalmente e come ora, da vescovo, possa constatare il suo potenziale nell’aiutare famiglie e giovani a incontrare l’amore di Dio e scoprire la propria vocazione. Ha definito questo incontro una “grazia enorme”.
Kiko Arguello, Padre Mario Pezzi e Ascensión Romero hanno espresso la loro gratitudine a Dio per la fruttuosa convivenza e hanno invitato le comunità del Cammino a pregare per i cardinali riuniti a Roma in vista del prossimo Conclave, affinché lo Spirito Santo li illumini nell’elezione del Successore di Pietro. A tal proposito, hanno suggerito di preparare la prossima celebrazione della Parola sulla figura di Pietro (Mt. 16, 18).
L’incontro in Terra Santa, che ha visto la partecipazione di questi arcivescovi e vescovi provenienti dai cinque continenti, accompagnati da missionari itineranti, sacerdoti e laici responsabili del Cammino nelle loro diocesi (per un totale di oltre 500 persone), era stato reso possibile anche dalla lettera di Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, il quale non ha potuto essere presente a causa degli impegni a Roma per le esequie del Santo Padre.
L’arrivo dei partecipanti in Terra Santa, avvenuto il lunedì di Pasqua, è stato immediatamente segnato dalla notizia della scomparsa di Papa Francesco, un evento che ha unito tutti nella preghiera. La convivenza è iniziata presso la Domus Galilaeae, sul Monte delle Beatitudini, offrendo ai vescovi giorni di comunione e preghiera con la visita ai luoghi santi del Lago di Tiberiade e l’ottenimento dell’indulgenza plenaria a Nazaret.
Durante l’incontro, Kiko Arguello ha illustrato ai vescovi alcuni aspetti fondamentali dell’iniziazione cristiana proposta dal Cammino, condividendo chiavi catechetico-kerigmatiche alla base di questo itinerario di fede. I vescovi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi, divisi per gruppi linguistici, sulle grandi sfide del mondo contemporaneo per la Chiesa, con particolare attenzione alla crisi della famiglia, alla denatalità, alla solitudine e all’abbandono degli anziani. La diversità di provenienza dei presuli ha arricchito il dialogo, permettendo la condivisione delle sofferenze delle chiese in difficoltà e di quelle perseguitate. La risposta offerta dal Cammino, forte di sessant’anni di esperienza di evangelizzazione, è stata accolta con grande apprezzamento.
Il pellegrinaggio è proseguito a Gerusalemme. I cardinali e alcuni presidenti di conferenze episcopali, insieme ad alcuni vescovi argentini, sono dovuti rientrare a Roma per i funerali del Pontefice. Gli altri hanno seguito con commozione la liturgia esequiale su un grande schermo presso la Domus Betaniae.
Un incontro significativo si è svolto presso il Pontifical Institute Notre Dame of Jerusalem Center con Monsignor Adolfo Tito Yllana, Nunzio Apostolico in Israele, e il Sindaco di Gerusalemme Moshe Lion. Entrambi hanno sottolineato l’importanza del ritorno dei pellegrini cristiani e come la serena presenza di tanti vescovi possa contribuire a questo auspicio. Il Nunzio Apostolico ha evidenziato il ruolo cruciale del Cammino Neocatecumenale nella Chiesa e ha espresso il suo desiderio di pace per Gerusalemme, vista come speranza per il mondo intero. Il Sindaco Lion ha espresso le sue condoglianze per la scomparsa di Papa Francesco e ha rivolto un caloroso benvenuto ai presenti.
Infine, Kiko Arguello ha ringraziato le autorità civili, il Nunzio Apostolico e i numerosi presuli partecipanti, concludendo con un canto tratto dal profeta Isaia: “Io vengo a riunir tutte le nazioni; verranno e vedranno la mia gloria”, una profezia che si è concretizzata nella gioia dei vescovi provenienti dai cinque continenti. La convivenza si è conclusa con la visita al Cenacolo, un momento particolarmente toccante per molti, e con la visita al Santo Sepolcro e alla Basilica della Natività a Betlemme, con la possibilità di ottenere nuovamente l’indulgenza plenaria. Molti vescovi hanno espresso un vivo senso di gratitudine per questa esperienza unica.
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