Mattarella, Primo maggio: Il lavoro è parte della nostra identità democratica

Il Capo di Stato ha tenuto un discorso in occasione della Festa del Primo Maggio durante la sua visita in Calabria, rimarcando il legame tra il lavoro e i principi fondamentali della Repubblica. Mattarella ha evidenziato i progressi nell’occupazione ma ha anche segnalato la persistenza delle disparità sociali e del lavoro precario

di Vincenzo Piccolo

Parte dalla Costituzione, dalla legge fondamentale dello Stato, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per introdurre il suo discorso in occasione delle celebrazioni per la Festa del Primo Maggio. Il Presidente ha rivolto un discorso alla nazione durante la visita prevista ieri in Calabria, accompagnato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, dove ha visitato alcuni distretti industriali. Il Capo di Stato ha ricordato il legame inscindibile tra la Festa del Lavoro e i principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica italiana. «Primo maggio. Festa del Lavoro. Dunque Festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro», ha esordito Mattarella, citando le parole del primo proponente di questa formula, Fanfani, secondo cui la Repubblica è «fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui», ma sul lavoro di tutti.

Lavoro come modello sociale 

Mattarella nel suo discorso cerca di spiegare come il lavoro non sia solo un richiamo ai valori di libertà ed eguaglianza, ma costituisca il fondamento di un modello sociale improntato alla coesione e alla solidarietà. «È capace di rimuovere continuamente, nel corso del tempo, gli ostacoli che sottraggono opportunità alle persone e impediscono il pieno esercizio dei diritti», ha detto. Il Presidente ha poi ricordato i dati positivi sull’occupazione, legati a una crescita avvenuta in tutta Europa, ma con l’Italia in testa. Avvertendo però che continuano a persistere disparità sociali e territoriali, nonché fenomeni come il lavoro precario e sottopagato, che richiedono un impegno continuo per la loro risoluzione. «Le difficoltà di chi sopporta una disabilità, il peso degli oneri di assistenza che non di rado spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l’ha», ha aggiunto Mattarella, ricordando che bisogna perseguire una crescita economica fondata su equità e coesione. Il Capo dello Stato ha poi espresso la necessità di aprire un dialogo tra istituzioni e parti sociali perchè «Nella storia repubblicana dal confronto tra istituzioni e parti sociali sono giunte spinte importanti per il progresso» delle stesse imprese, ha detto.

Incentivare il dialogo con i sindacati

«I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all’Italia. Il movimento sindacale – portatore di valori democratici – è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale» ha poi aggiunto. Un forte richiamo è stato lanciato contro il caporalato e lo sfruttamento dei migranti nel settore agricolo. ll messaggio del Presidente è stato chiaro: vigilare è un dovere preciso per garantire giustizia e dignità a tutti i lavoratori, italiani e stranieri, e assicurare un futuro di crescita equa e sostenibile per il Paese.(riproduzione riservata)

 

fonte: Milano Finanza

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