Il Presidente della CEI, Cardinale Zuppi, chiarisce la posizione del Pontefice sulle recenti violenze nel Medio Oriente, sottolineando l’importanza del dialogo come strumento per la pace.
di Redazione
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, ha evidenziato la posizione di Papa Francesco in merito ai recenti eventi bellici nel Medio Oriente durante il suo intervento al Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Il Pontefice, dopo l’incontro con familiari degli ostaggi israeliani e palestinesi a Roma, ha definito la situazione come al di là di una guerra, bensì come “terrorismo”.
Il Papa, rispondendo alle critiche di chi sostiene che abbia equiparato Hamas e Israele, ha spiegato il suo pensiero attraverso il cardinale Zuppi. Il cardinale ha chiarito che la posizione di Francesco non mira a mettere tutti sullo stesso piano, ma è volta a esprimere attenzione e condanna per una tragedia che si è verificata il 7 ottobre.
Zuppi ha sottolineato che il Papa non si abitua alla guerra e ha respinto l’etichetta di “equidistanza”, affermando che Francesco è vicino a tutti, ma ciò non significa confondere le responsabilità. Il presidente della CEI ha sottolineato la necessità di mitigare le conseguenze della guerra e di spingere per trovare soluzioni che conducano alla giustizia e alla sicurezza della pace.
Il dialogo è stato enfatizzato come uno strumento essenziale e non come debolezza. Il Papa, attraverso il suo rappresentante, ha chiarito che il dialogo non è un compromesso, ma un mezzo indispensabile per evitare che le armi siano utilizzate come strumento risolutivo dei conflitti. La ricerca della pace è lo scopo principale, e il dialogo è lo strumento chiave per raggiungerlo.
La posizione del Papa, come sottolineato dal cardinale Zuppi, non è un piano, ma un costante impegno a spingere per trovare una via d’uscita dalla violenza e per promuovere la pace attraverso il dialogo e la cooperazione.
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