Pomeriggio western al Senato: La Russa perdona, Gasparri no

Il dietro le quinte di Palazzo Madama dopo la “pistola puntata” a Meloni. Le urla del senatore allo studente: “Adesso, se hai coraggio, falla a me la pistola. Fammela in faccia”

Autore: Antonio Bravetti

ROMA- “Adesso, se hai coraggio, falla a me la pistola. Fammela in faccia”. Le urla di Maurizio Gasparri echeggiavano nel corridoio di Palazzo Madama. Pomeriggio di martedì, la notizia è lo studente del liceo Righi che in aula ha mimato una pistola puntata verso Giorgia Meloni. Il presidente dei senatori di Forza Italia furibondo entra nell’ufficio di Gaetano Nastri (FdI), il questore anziano. E’ lui, che con molta calma, sta cercando di risolvere la grana.

Nastri, insieme al questore Antonio De Poli (Udc), ha convocato nel suo ufficio il ragazzo e la professoressa che lo ha accompagnato. Propone alla scuola di scusarsi ufficialmente con una lettera inviata alla premier e al presidente del Senato. E’ il compromesso che in effetti sarà raggiunto alla fine. Gasparri, però, non vuole usare i guanti: “Fammela in faccia la pistola”, sfida il ragazzo a voce alta. E lui, un sedicenne con la passione della politica, non si fa pregare. Unisce di nuovo le mani, alza le braccia e mira all’ex ministro. “Ti parlo come se fossi mio figlio- replica Gasparri stupito- ti auguro da grande di essere migliore di quanto tu sia adesso”. La professoressa per poco non sviene: “Per favore, datemi dell’acqua”, sussurra mentre si accascia su una poltrona.

 

fonte: Agenzia Dire (www.dire.it)

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