Torino, a 90 è costretta ad accudire il figlio 70enne malato. Chiama il 112 per parlare con i poliziotti: «Voglio una foto ricordo»

Nel cuore di Torino, la forza straordinaria di una donna anziana che, senza alcun sostegno familiare, continua ad occuparsi del figlio affetto da gravi disabilità fisiche e cognitive. La sua richiesta inaspettata al 112: una foto ricordo di quei preziosi momenti di sollievo.

di Redazione

È una storia che sfida il tempo e le aspettative quotidiane nel cuore di Torino. Una donna di 90 anni, senza alcun parente su cui fare affidamento, si trova a essere l’unica fonte di conforto per il suo figlio settantenne, gravemente colpito da disabilità fisiche e cognitive. La sua straordinaria richiesta di aiuto è giunta in modo inaspettato al 112, mettendo in allerta gli agenti locali.

Alle 10 del mattino, la signora ha composto il numero d’emergenza chiedendo l’intervento della polizia. La volante, guidata dagli agenti Ivan e Alessandro, è giunta tempestivamente alla palazzina nel quartiere Parella. La preoccupazione negli occhi degli agenti si è trasformata in compassione quando hanno compreso la natura dell’emergenza: una madre anziana, senza alcun supporto esterno, costretta a prendersi cura del figlio malato.

Il figlio settantenne, affetto da gravi disabilità fisiche e cognitive, rende ogni gesto della vita quotidiana una sfida imponente. Nonostante l’assistenza dei servizi sociali della Città di Torino, la madre continua a essere la principale figura di supporto per il suo caro. Paradossalmente, è lei che si occupa delle necessità quotidiane, una situazione che mette in evidenza le sfide affrontate dalle famiglie con membri disabili, nonostante l’aiuto fornito dalle istituzioni.

Il frigorifero potrebbe non essere vuoto, ma la difficoltà di far fronte alle normali incombenze quotidiane è evidente. La madre, con una forza straordinaria, ha espresso il desiderio di immortalare quei preziosi momenti di sollievo. “Mi basta una foto per ricordare questi minuti di sollievo”, ha detto, sottolineando il valore di ogni istante di serenità, anche in mezzo alle sfide più grandi.

Ivan e Alessandro, con cuori compassionevoli, hanno acconsentito alla richiesta insolita. In un gesto di umanità, si sono messi in posa e hanno scattato alcuni selfie con la madre, promettendo di tornare per consegnarle le stampe di quegli istanti preziosi. Un gesto che va oltre il dovere di agenti di polizia, evidenziando la connessione umana che può nascere anche in situazioni inaspettate.

La storia di questa madre coraggiosa e del suo amore incondizionato per il figlio malato rimarrà impressa nella memoria di coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarla. Una testimonianza di forza, resilienza e amore senza età, che ci ricorda che anche di fronte alle sfide più difficili, l’umanità può brillare attraverso gesti di gentilezza e comprensione.

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