«Voglio Giustizia, voglio sapere se a provocare la morte di mio marito sia stato il vaccino»

Caterina Arena racconta i particolari relativi al decesso di Stefano Paternò, il militare che si era sottoposto alla somministrazione del vaccino anti-covid

Stefano Paternò, 42 anni, era il Secondo Capo Scelto della Marina Militare di Augusta (Siracusa). L’8 marzo l’uomo – in perfetta salute – si sottopone alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.

A circa 15 ore dall’inoculazione, il decesso, l’Asp 3 della regione avvia i controlli, si dispone l’esame autoptico e si apre un’inchiesta.

Di rito, spuntano le prese di distanza da possibili correlazioni con il farmaco sperimentale, nonostante si tratti dell’ennesimo decesso sospetto avvenuto dall’avvio della campagna vaccinale per determinate categorie: «Il militare non mi risulta abbia avuto uno choc anafilattico. Quello che sappiamo è che, prutroppo, nella serata, ha iniziato a stare male e poi ha perso la vita. Non ci sono evidenze che correlino il decesso con il vaccino», dice il commissario Anticovid Pino Liberti a Live Sicilia.

«Al momento non c’è alcun rapporto causa effetto ma possiamo solo rilevare una coincidenza cronologica», fa eco il Procuratore di Siracusa Sabrina Gambino.

Ma Caterina Arena, moglie del militare scomparso prematuramente e madre di due bambini piccoli, vuole vederci chiaro.

«Voglio giustizia, ma soprattutto voglio sapere la verità, se a provocare la morte sia stato il vaccino. Mio marito era un servitore dello Stato che non vedeva l’ora di farlo per essere operativo e potere affrontare le missioni imbarcato sulle navi della Marina. In passato era stato impegnato nelle operazioni di salvataggio dei migranti e di questo ne andava fiero. Ha fatto il vaccino lunedì mattina, nel pomeriggio è rientrato a casa. Stava bene. Ha pure aiutato nostro figlio a fare un disegno, poi intorno alle 19 è iniziata a salire la febbre. Ha preso una tachipirna ed è andato a dormire. Intorno a mezzanotte sono stata svegliata dai suoi lamenti: tremava, traballava nel letto ed aveva un respiro pesante. Ho subito chimato il 118 e in pochissimo i medici hanno iniziato a dargli aiuto. Per 45 minuti hanno fatto di tutto, pure il massaggio cardiaco, ma non c’è stato nulla da fare. I medici non sono riusciti a capire da cosa fosse stato determinato quello stato. Gli hanno pure fatto il tampone che è risultato negativo. Una cosa però è certa: moltissimi dei colleghi di Stefano che si sono vaccinati, hanno avuto febbre alta», è il contenuto dell’intervista che la signora Arena ha rilasciato a Repubblica.

Sulla salma del militare è stata disposta l’autopsia, eseguita dalla Procura di Catania su rogatoria. L’indagine invece, scrive ancora Repubblica, “è finita sul tavolo del pm di Siracusa in quanto il vaccino è stato somministrato nella base di Augusta e dunque inevitabilmente vengono coinvolti medici e infermieri della base militare della Marina”.

 

fonte: RECNEWS

 

 

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