Ispezione antimafia a Bari, Decaro: “Se c’è un sospetto sul Comune toglietemi la scorta”

Aleandro Biagianti / AGF - Antonio Decaro

di Viviana Minervini

AGI – “Io ieri ho ricevuto una telefonata dal ministro Piantedosi mentre ero in macchina con la scorta. Sono sotto scorta da nove anni, se c’è solo l’anticamera di un sospetto sull’amministrazione comunale di Bari, sul consiglio comunale di Bari e sul sottoscritto, allora io rinuncio alla scorta. Io non posso stare sotto scorta. Non posso essere considerato nello stesso tempo un sindaco antimafia e contemporaneamente il Ministero dell’Interno che manda l’accesso al Comune per verificare se ci sono le condizioni per lo scioglimento. Toglietemi la scorta, torno a vivere. Forse avrò qualche problema ma non fa niente”. Lo ha detto il sindaco Antonio Decaro nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città, all’indomani al provvedimento di accesso ispettivo disposto dal Ministro dell’Interno al Comune di Bari.

“Hanno fatto male i conti, secondo me perché tutto quello che state facendo alla città vi si ritorcerà contro. I baresi non perdonano chi li tradisce. Non mi hanno fatto paura i boss dei clan di questa città. Non ho avuto paura dei Sedicina, dei Parisi, dei Diomede, dei Capriati (noti clan Baresi, ndr), figuratevi se devo avere paura di voi, dei parlamentari. Di chi devo aver paura? Di D’Attis? (Mauro D’Attis, commissario regionale di Forza Italia e membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, ndr), del viceministro alla giustizia (Francesco Paolo Sisto, ndr)?”

Il sindaco al termine della conferenza si è rimesso la fascia tricolore: “Io sono un uomo delle istituzioni e come tutti gli uomini aspetterò con serenità la commissione per l’accesso e gli daremo tutto il supporto, tutta l’assistenza e tutta la documentazione che servirà. Perché Bari è una città che ha quattordici clan mafiosi, è vero – ha ricordato il primo cittadino -. Ma soprattutto è una città che resiste alla criminalità organizzata. Una città che non piega alla testa. Una città che non si gira dall’altro lato. Una città che tiene la testa alta con dignità. E questo ricordiamocelo sempre. Dobbiamo essere orgogliosi dei baresi per bene. Che sono molti molti molti di più delle persone che non sono per bene e dei criminali”.

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